Appunti italiani (09) : Miguel Bosè, maschio ballerino
Ho visto tre giovani con questi pantaloni non più in taglia bassa, ma proprio come gli uomini del quaranta, la cintura del pantalone a livello dell’ombelico: due al Festivale Rossini di Pesaro, ed il terzo sulla TV, un “giornalista”, che portava il pantalone di colore beige, e la camicia blù a striscie bianche, e, ovviamente, l’anello all’anulare, molto effeminato, anche nel suo modo di parlare.
Mi chiedo a volte se il pubblico non gay lo nota, in particolare le donne, che sono il pubblico di questo tipo di programma ?
È tutta l’ambiguità, anzi, l’ambivalenza dei paesi latini: officialmente c’è una virilità, un “machismo” forte, ma poi molti famosi sono proprio effeminati, truccati, tipo Renato Zero per l’Italia, o Juan Miguel in Messico (davvero una queen in tutto il suo splendore), o il proprio Miguel Bosè che, lo dicevano nel pogramma, era stato scelto da Visconti per fare il Tadzio di ‘Morte a Venezia’.
Leggenda o no? Potrebbe darsi, se Visconti era il padrino e ammirava la mamma e attrice Lucia Bosè.
Sarebbe stato il padre, Luís Dominguín, il torero, a proibirlo: un figlio di torero famoso non può essere un Tadzio...
Se non è vero, è ben trovato.
©Sergio Belluz, 2017, il diario vagabondo (2017).
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