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Appunti italiani (11): Mambo con Morandi

Oggi, mi sono detto che con tutta questa pazzia delle reti sociali, dove, tutti questi giorni, ho messo molte fotografie, e ripubblicato i miei testi su Pesaro, mi sono dimenticato di ciò che è veramente importante.

 

Non mi piace. Non sono fiero di me. Anzi, è una vergogna, e devo assolutamente ritrovare un equilibrio.

 

La domanda chiave: “Vale la pena tutto questo?”

 

***

 

Questa mattina, visto che mi sono alzato presto, ho deciso di andare a visitare il Museo Morandi – pensavo al suo studio che, nella mia memoria, era vicino alla Piazza del Comune – ed ho chiesto in albergo dove si trovava esattamente.

 

Ma questo è cambiato: c’è una Collezione Morandi che fa parte del MAMBO (Museo d’Arte Moderna di Bologna), poi lì, m’hanno spiegato che per visitare lo studio bisognava fare una prenotazione online parecchi giorni prima (sulla web del Museo Morandi), non si può visitare così, e la prossima visita è il 25, cioè dopo la mia partenza.

 

Ho comunque visitato Museo Morandi e collezione permanente (non ci sono troppe cose, ma sono belle, ho preso appunti).

 

Al primo piano, c’era una donna con chi ho parlato un po’, volevo fare delle fotografie. M’ha detto che bisognava prima firmare qualcosa all’ingresso.

 

Parlando, le dico che capisco, che ci sono diritti d’autori, ecc. E come mi dice che non tutta la gente è cosciente di questo, le spiego che sono anche artista, cantante lirico... “Baritono, o tenore?” – “Baritono” – “Come mio fratello, che poi ha lavorato la voce ed è diventato basso” – “Proprio come me, sono basso baritono. Tra l’altro, sono appena ritornato dal festivale Rossini di Pesaro” – “Mio fratello ha proprio studiato al Conservatorio di Pesaro!”

 

***

 

Bel museo, questo MAMBO, e poi, vicino, c’è anche la Cineteca di Bologna, che fa un ottimo lavoro di ricostituzione di film, tra l’altro quello non terminato di Pasolini (La Rabbia). Ho passeggiato nel quartiere, c’è il collettivo locale LGBT, al lato, che organizza delle feste tematiche.

 

All’entrata principale della Cineteca di Bologna, si trovano dei poster di cinema con Anna Magnani (hanno fatto la piazzetta Anna Magnani in suo onore), alcuni graffiti... E di là, ho camminato fino alla stazione di treno, ed ho fotografiato varie locandine collegate col cinema, e colla Cineteca, una di Colette, una di Polaire, una della Marilyn.

 

Cinematografica, Bologna.

 

©Sergio Belluz, 2017,  il diario vagabondo (2017).

 

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13/10/2017
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