Appunti italiani (3): Pesaro Liberty
Bella passeggiata in questo Pesaro che conosco da parecchi anni. Passo dalle eleganti strade burghesi della città, colle sue orgogliose ville di stile Liberty, l’Art Nouveau versione italiana.
Strano come questo movimento dell’Art Nouveau ha avuto tanto successo, in particulare nelle grandi città industriali, colle loro borghesie arricchite che volevano dimostrare tanto la loro ricchezza quanto la loro modernità.
Ma a Barcellona, il movimento si è sviluppato in un’arte nazionalista pieno di fiori, « El Modernismo », nei paesi germanici, è piuttosto concentrato nelle città industriali, o sennò, nei ristoranti o i musei.
Ma in Italia, è stato adattato in un elegante miscuglio tra villa romana e residenza di lusso, ed i dettagli non sono così esagerati come negli altri paesi : tutto è di buon gusto, come sempre.
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Questo ‘Café Journal’ dove scrivo ora è un po’ il luogo gay di Pesaro, molti cantanti d’opera, anche le stelle, ci vengono dopo lo spettacolo, ma anche molti ragazzi abbastanza effeminati, e molto belli, tutti.
Avevo voglia di scrivere un po’ dopo lo spettacolo ('Torvaldo e Dorliska'), che ho appena visto stasera.
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Costosa, la dolce vita in Italia, d’estate. Anzi, costa un’occhio al minimo.
Vabbè, avevo voglia di tuffarmi nel mare, e poi di fare pigrizia, di leggere un po’, di scrivere un po’, d’andare a mangiare qualcosa, poi di ritornare in spiaggia e fare un pisolino, poi tuffarmi di nuovo – la solita vita d’estate, ad agosto, in Italia, insomma.
Ma è ragionevole fare pagare diciotto euro (€18 !) per un letttino ed un ombrellone ? Quando il bagnino m’ha detto il prezzo, ho chiesto cosa sarebbe il criterio ? Cioè, cos’è che costa dieci euro, cos’è che costa otto ? O ciascuno costa nove euro ?
Mi spiega il bagnino, un po’ nervoso, che in realtà pago per due lettini – « E perchè mi fa pagare il secondo, visto che sono da solo ? » - « Meglio essere in coppia », mi risponde, sarcastico. « Ma lo sa che diciotto euro è quasi il prezzo d’un vuolo a Barcellona ? » - « Non sono io che fissa i prezzi, poi c’è il servizio... »
Stanco, ho lasciato perdere, anche se di servizio non c’è proprio niente.
In Italia, il mare è privatizzato. Il turismo è un’industria, l’estate è corta (luglio-agosto, per gli italiani, settembre per gli italiani coraggiosi...), e bisogna fare un massimo di soldi in un minimo di tempo.
©Sergio Belluz, 2017, il diario vagabondo (2017).
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